Bic e le penne per lei, sessismo o genialità?
L’incredibile storia delle penne per lei ideate da Bic
Sempre più spesso si sente parlare di innovazione, tecnologica, sviluppo prodotto e riposizionamento, ma se c'è un'azienda che ha fatto della sua bandiera la costanza, è sicuramente la Bic. Molti di voi però non sanno, che la storica società francese, qualche anno fa è stato oggetto di dibattito per un caso curioso: le penne per donna! Prima di giudicare e prendere una posizione, proviamo a raccontarvi questa incredibile storia, grazie al contributo di AgentScout
Parte tutto da un brevetto che fa il giro del mondo
Se io vi dico Bic a cosa pensate? Sicuramente si forma nella vostra testa l’immagine di una penna ideale per il largo consumo di ottima qualità. Un oggetto di scrittura unico, che non solo ha costi molto contenuti, ma è in grado di essere utilizzato anche dai più piccoli senza sporcare o macchiare. Oggi sempre più spesso siamo in presenza di un fenomeno particolare, tantissimi manager si accaniscono nella ricerca di agenti di commercio, senza buone idee imprenditoriali alla base del proprio business. La rete di vendita è un canale essenziale per espandere la quota di mercato, ma il successo è sicuramente un mix tra apporto commerciale ed idea imprenditoriale. La Bic nel corso della sua storia è riuscita a miscelare queste due risorse, andando a creare risultati straordinari su scala globale. Non basta avere dei buoni venditori a valle, servono prodotti in grado di soddisfare i bisogni concreti delle persone, questo Bic lo comprese nel 1945. Siamo a Clichy, una cittadina francese, è appena finita la seconda guerra mondiale, quindi per fare impresa sicuramente non è il periodo migliore; due amici Marcel Bich e Edouard Buffard però partoriscono un’idea di successo: la penna a sfera. Se ci fermiamo un secondo a riflettere, è un epoca in cui per scrivere si usa ancora l’inchiostro con i pennini a immersione o addirittura i pennini d’oca! Ci rendiamo conto del basso livello di innovazione in questo settore? Esiste una tecnologia differente? La tecnologia c'è, l’ha inventata un un ungherese negli anni trenta, László Bíró, e ha depositato il brevetto nel 1938. Non solo il nostro inventore l’ha ideata, è riuscito a produrla distribuirla tramite dei venditori in Argentina. Marcel Bich all’inizio degli anni quaranta si trova proprio in Sud America, così a un certo punto, quando gli serve da scrivere, entra in possesso della penna di László, e gli si accende subito una lampadina! “Questo è un prodotto straordinario, con dei procacciatori d’affari e una produzione all’altezza potrei avere un successo mondiale”
La giusta mentalità per il successo
Vi siete mai chiesti cosa fa la maggior parte della gente? Semplicemente si lamenta di tutto, del proprio lavoro, del proprio partner, della situazione economica, della politica, e potrei andare avanti per ore ad elencare l’atteggiamento mentale dell’uomo medio. Che cosa avrebbe fatto una persona qualunque davanti a tale invenzione? Semplicemente avrebbe affermato: “paese che vai usanze che trovi”, ma un imprenditore come Bich è tutto fuorché convenzionale. La tenacia, la determinazione e il genio sono quelle caratteristiche che distinguono le persone di successo, da chi colleziona fallimenti, così il nostro protagonista torna in Francia con un’idea precisa: “Produco le penne Bic, cerco agenti e venditori per costruire una buona rete vendita e apro una società”. La mentalità vincente è alla base dei risultati che otteniamo, se passiamo il tempo a lamentarci senza agire, l’unico risultato percorribile è il fallimento, questo Bich lo sa bene. Come afferma Warren Buffett: "Investi in ciò che conosci", Marcel per anni ha lavorato in una fabbrica di inchiostri, insieme a un caro amico Edouard Buffard ed è proprio con lui che fonderà la sua prima società per commercializzare la fantomatica penna argentina, chiamandola Société PPA, poi ribattezzata BIC nel 1953. Ora analizziamo bene gli eventi fino a questo punto: siamo in presenza di un imprenditore che conosce molto bene il suo mercato, dopo aver lavorato anni in una fabbrica di inchiostri ed essersi fatto le ossa, fa un viaggio in Argentina e scopre la prima penna a sfera, grazie alla sua esperienza è convinto che funzioni anche in Francia. Così insieme all’amico di sempre, anch’esso persona di grande esperienza, fonda la sua prima azienda, esattamente nel settore che ama e che conosce da sempre. Quanti di voi hanno aperto delle imprese con questa mentalità? Probabilmente pochi! Spesso ci troviamo in presenza di imprenditori che iniziano a lavorare in proprio, semplicemente perché sono disoccupati, oppure aprono aziende in ambiti a loro completamente sconosciuti. Occorre sempre ricordare che un buon agente di commercio porta delle vendite ma non fa miracoli, ecco perché alla base delle aziende di successo, dovrebbero esserci buone idee e persone competenti.
Il circolo virtuoso del successo
Quando le basi sono gettate nel modo giusto, il successo è una conseguenza del lavoro, infatti la Bic non solo inizia a commercializzare nel modo corretto l'invenzione di László Bíró, ma ottiene un trionfo dopo l'altro! Nel 1950 acquisisce la totalità del brevetto Bíró, così nel 1953 riesce grazie alla produzione di massa, a lanciare la BIC Cristal, ovvero la prima penna durevole ed economica. L’espansione dell’azienda non si ferma e nel 1973 nascono i primi rasoi monouso, e a seguire solo due anni, dopo gli accendini con fiamma regolabile. Purtroppo nel 1994 il mitico Marcel Bich muore all’età di settantotto anni, ma nonostante tutto, nel 2000 l’azienda è un colosso mondiale, con oltre 1 miliardo di fatturato. Il management è in una situazione magica: i prodotti sono amati dal pubblico, la rete commerciale è radicata sul territorio nazionale ed internazionale, la liquidità non manca e le azioni della Bic continuano a salire. Ma uno dei problemi principali di tutte le imprese, è il passaggio generazionale, basti pensare che il 90% delle società, non sopravvive al passaggio alla seconda generazione. Se da un lato Bic ha una rete di rappresentanti e procacciatori d’affari su scala globale, dall’altro l’assenza del suo fondatore è qualcosa di importante, così il nuovo management intorno al 2012 partorisce una nuova idea: le penne per donna.
Le penne per donna Bic, dette anche “For Her”
Analizziamo bene la situazione, come abbiamo detto: in oltre sessant'anni di storia Bic ha sempre prodotto gli stessi articoli, facendo della sua forza la costanza e la riconoscibilità. Se ci pensiamo un attimo, è esattamente l’opposto di quello che fanno tutte le imprese al mondo, che cercano costantemente innovazione e rinnovamento. Ma essere agli antipodi, andare controcorrente, sicuramente rappresenta una scelta vincente che paga nel lungo termine, infatti l’azienda diventa sinonimo di qualità e semplicità. Poi nel 2012 il nuovo management, capitanato da Marc Bich figlio del fondatore, vuole cambiare; nasce così l’idea della linea per donne, ovvero la Bic For Her. Queste penne hanno un design elegante e femminile, con il corpo stondato, che le trasforma in un oggetto stiloso quanto unico; tutte basi eccellenti per il marketing di successo, ma cosa succede dopo? Bic viene accusata di femminismo! Gruppi di commercianti, organizzazioni e associazioni, puntano il dito verso l’azienda, che invece aveva proprio l’idea opposta, voleva valorizzare il ruolo della donna nella società. Ovviamente una società strutturata può fare degli errori, in particolare quando è in buona fede, ovvero vorrebbe ottenere esattamente l’opposto di quanto è avvenuto. Se alla base c’é un fatturato importante, delle buone strutture di back office e soprattutto prodotti amati dal pubblico, gli errori diventano secondari. In contrapposizione una piccola e media impresa non può permettersi sbagli, soprattutto all’inizio del suo percorso.
Cosa ci insegna questa storia
Le penne per donna non hanno causato a Bic un grande dispendio di risorse economiche, ma la risonanza negativa del marketing, sicuramente ha generato dei danni a livello d’immagine, creando l’effetto opposto di quanto desiderato. Quando facciamo impresa, avere un team di sales account è sicuramente essenziale per il successo, ma dobbiamo sempre tenere presente molti aspetti. Per avere successo è essenziale che alla base dell’azienda, ci sia un’idea imprenditoriale valida, che generi un reale beneficio al consumatore finale. Troppi imprenditori credono che gli agenti di commercio siano la soluzione a tutti i mali, è vero che da un lato un team di venditori competenti e di qualità, riesce a prendere quote di mercato in breve tempo, è anche vero che senza prodotti e servizi di valore i risultati possono ritorcersi contro all’imprenditore. Il successo passa sempre dall’impegno e dalla creazione di reti commerciali di valore, ma è essenziale sviluppare in parallelo i prodotti e servizi proposti alla clientela.
Come al solito siamo arrivati alla fine del nostro articolo, sperando sempre di aver illuminato la maggior parte di voi, con una bella storia motivante.