Il curioso caso del videonoleggio: cosa lega Netflix a Blockbuster? 

30/10/2024 | AgentScout
Il curioso caso del videonoleggio: cosa lega Netflix a Blockbuster

Quali sono i legami tra Netflix e Blockbuster? Una delle storie più curiose dell’imprenditoria internazionale

Chi di voi non ha mai acceso la televisione e riprodotto un film o una serie su Netflix? Almeno una volta nella vita abbiamo deciso di sederci sul divano e dedicare due ore del nostro preziosissimo tempo all’intrattenimento. Ma purtroppo molti non sanno che Netflix è legato fortemente a Blockbuster! Oggi scopriamo quindi questo caso aziendale grazie al contributo di AgentScout che ha ricostruito tutta la vicenda. Mettetevi comodi e godetevi questa storia.

Da una passione all’imprenditoria, come tutto ebbe inizio

Siamo a Boston nei primi anni novanta e un ragazzo sulla trentina d’anni ama noleggiare DVD nel suo quartiere, esattamente presso un punto vendita di Blockbuster. In quel periodo il colosso del noleggio è praticamente ovunque, perché offre una vasta offerta per famiglie, single, anziani ed ovviamente bambini. Così, questo giovane, Reed Hastings, ama passare i suoi weekend con un bel DVD appena noleggiato e magari qualche amico. Reed è un cliente perfetto, la classica persona che ha proprio una grande passione per il cinema in tutte le sue sfaccettature e ama investire il tempo libero davanti alla buona TV. Un cliente del genere andrebbe coccolato, apprezzato e soprattutto stimolato, ma purtroppo le cose vanno diversamente. Nel 1997 esce un film cult, Apollo 13, con i mitici Tom Hanks e Kevin Bacon rispettivamente nei ruoli di Jim Lovell e Jack Swigert; inutile dire che la pellicola è un successo. Il nostro Reed decide così di recarsi presso il suo Blockbuster di fiducia e noleggiare il neo arrivato Apollo 13. Alle volte abbiamo dei meccanismi umani inconsci molto particolari, magari ci innamoriamo di qualcosa senza saperlo e ci ritroviamo a provare dolore per il distacco, ma senza fare gli psicologi avviene un evento preciso: Reed si dimentica di restituire il DVD! Reed è un ragazzo preciso, un cliente abituale, sono cose che possono succedere, ma non per Blockbuster, che in quel momento gode di una posizione di assoluto potere. Il risultato? Blockbuster chiede il pagamento di una multa da quaranta dollari. Reed Hastings un po amareggiato per l’accaduto cerca di risolvere la cosa, ma la direzione è inamovibile, vogliono il denaro! Così nonostante la vicenda si concluda davanti a un giudice, Reed è costretto a pagare la somma. Ora analizziamo tutta la questione, un cliente abituale dopo diversi anni fa un errore e l’azienda si impunta fino ad arrivare in tribunale? Poi non ci chiediamo perché certe strutture chiudono i battenti. Ma questo evento scatenerà in Reed una spinta motivazionale tale da creare un nuovo business Netflix; comunque se pensate che i rapporti con Blockbuster siano finiti vi sbagliate, ma andiamo per gradi.

Che cos’è la Pure Software?

Prima di andare avanti con la nostra storia, vogliamo raccontarvi della Pure Software. Quante volte iniziamo un progetto, falliamo e decidiamo di smettere? Praticamente sempre! Al mondo esistono tantissime persone di talento, ma completamente inconcludenti. Bene, se pensate che il nostro Reed sia diventato miliardario a caso vi sbagliate. Questo giovane ragazzo infatti negli anni novanta poco più che ventenne fonda la Pure Software, un’azienda dedicata a tools di strumenti per gli sviluppatori, il risultato? Grandi difficoltà e poco guadagno rispetto all’impegno. Cosa avrebbe fatto una persona comune? Sarebbe andata a lavorare da Walmart o in qualche supermercato sperduto, ma non il nostro Reed..

La nascita di Netflix

Torniamo alla nostra storia: Reed Hastings si ritrova a casa sua a Boston un pochino amareggiato, nella sua testa c'è un pensiero fisso: “ma come, un cliente abituale del mio calibro viene trattato in questo modo? C'è qualcosa che non va nel sistema!” Effettivamente se ci pensiamo Reed ha ragione, ora vi immaginate il sistema di noleggio degli anni novanta? Devi vestirti, uscire di casa, prendere la macchina (se va bene) o i mezzi pubblici, raggiungere il negozio, noleggiare il film, portarlo il giorno seguente.. insomma il sistema è valido ma il tempo richiesto notevole. Così nasce l’idea! Un sistema di videonoleggio dove i DVD vengono spediti per posta! Se ci pensiamo basta un semplice e-commerce, il classico carrello e un azienda di corrispondenza che invia a preleva i DVD. Nasce così la prima versione di Netflix nel 1997. Ma Reed non è solo, ha al suo fianco l’amico e collega Marc Randolph e in poco tempo, grazie anche alla mente imprenditoriale di Marc Netflix fa il botto nel vero senso della parola in tutti gli Stati Uniti.

Il ritorno di Blockbuster

In poco tempo Netflix prende sempre più quote di mercato, così nel 2000 succede l’impensabile, una telefonata. Un gruppo di investitori vuole creare il matrimonio Blockbuster-Netflix, sul piatto ci sono 50 milioni, l’offerta che il colosso americano dovrebbe erogare alla giovane startup per acquistarla. Il risultato? Un secco no! Loro sono Blockbuster, un colosso da milioni di dollari, non hanno certo bisogno di Netflix.. Nel business ci vuole coraggio, tantissime volte ci contattano imprenditori con idee buone e dopo un bel progetto per trovare agenti e venditori validi, tergiversano. Essere decisi è la base del successo, così come il coraggio è l’ingrediente, che se ben dosato, fa la differenza. Se Blockbuster avesse acquistato Netflix oggi racconteremmo una storia differente, ma le cose vanno diversamente, infatti il colosso americano pensa che la startup sia solo un fuoco di paglia. Reed è sempre più convinto del suo business, così anche se certe dinamiche e molti elementi lo indurrebbero a mollare, decide di andare avanti con forza, nasce allora l’idea dello streaming.

L’importanza dell’innovazione

Tante volte ci troviamo davanti imprenditori a vari livelli che non vogliono innovare con frasi del tipo: “abbiamo sempre fatto così” “le cose sono sempre andate bene” e altri luoghi comuni. Il miglior cambiamento è quello che avviene proprio quando gli affari vanno a gonfie vele. Reed è un giovane uomo di quarant’anni, ha una società milionaria, successo in tutti i rami e potrebbe accontentarsi, ma poi nasce l’idea: lo streaming! Perché innescare un sistema di spedizioni, quando oggi le connessioni permettono di trasmettere in tempo reale i DVD mediante la rete? Ovviamente siamo ancora nel 2007, quasi vent’anni fa, e un concetto del genere è pura follia per molti, ma non per Netflix. Così con tanta tenacia e determinazione i nostri Reed e Mark convincono le grandi major del cinema a concedere loro i diritti per lo streaming. Pensate quante volte ci capita di parlare con imprenditori che avrebbero idee buone, sarebbero determinati ad espandere la propria impresa con un agente di commercio o figure simili, ma sono bloccati nel loro mondo. La mentalità giusta sposa il cambiamento.

A Blockbuster che succede?

Se da un lato la storia di Netflix, da questo punto, in poi la conosciamo più o meno tutti, in quanto il colosso dello streaming si posiziona su un nucleo di utenti che superano il miliardo di persone, sicuramente per Blockbuster l’epilogo è molto meno roseo. Infatti nel 2010 il leader dei videonoleggio rileva debiti per oltre 900 milioni di dollari, la situazione non è certo semplice, così il management decide di dichiarare bancarotta. Ci pensate? Fino a soli tre anni prima Blockbuster poteva acquistare Netflix per soli 50 milioni di dollari e tornare ad essere un’impresa miliardaria, ma una scelta differente decreta la fine di un impero! Se pensate che la nostra storia finisca qui vi sbagliate. Infatti nel 2011 un imprenditore, Dish Network, decide di acquistare il colosso per 320 milioni di Euro, una mossa coraggiosa, sapete che succede? L’anno dopo chiude tutti gli store negli Stati Uniti e nel 2014 cessa definitivamente l’attività! Una storia incredibile..

Perché AgentScout ha voluto raccontare questa storia ai suoi utenti?

A questo punto la domanda sorge spontanea? Perché AgentScout ha voluto raccontare questa storia ai suoi utenti? La risposta è semplice: oggi viviamo in un’economia dinamica, i mercati ormai sono globali e se un tempo si poteva creare delle piccole nicchie, le difficoltà di espansione per le imprese risultano sempre più crescenti. Per avere successo serve trovare il giusto mix tra vendita offline e online, generando se possibile un sistema che connetta le due cose. Ovviamente dobbiamo evitare di generalizzare, perché ogni impresa è una storia a sé, ma essere bloccati su certe scelte o certi presupposti ormai passati, è sicuramente il preambolo del fallimento.

Speriamo davvero che questa storia serva ad imprenditori e manager per decidere di sposare il cambiamento e scegliere laddove la vita li blocca.


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