Conviene fare l’agente di commercio nel 2025?
Intraprendere la carriera dall’agente di vendita è ancora conveniente?
Tantissimi giovani ci chiedono: ma è ancora conveniente fare l’agente di commercio nel 2025? Se un tempo esistevano tre tipi di professioni, operai, impiegati e commerciali, oggi il mercato del lavoro sta diventando sempre più ampio, sono nati così molti nuovi lavori, ma il venditore rimane una delle scelte più amate dagli italiani. Cerchiamo quindi di analizzare la situazione per comprendere se è ancora vantaggioso o meno intraprendere la carriera dell’agente di commercio all’alba del 2025.
Zio Pippo e la sua Ferrari
Il “Maledetto Zio Pippo”, almeno così lo chiamavano i suoi fratelli, nel 1981 si comprò una Ferrari, esattamente la mitica Daytona 365 GTB. La acquistò usata, si trattava di una vettura con quasi dieci anni di vita alle spalle e ben 61.000 chilometri, ma pur sempre una sportiva mitica degna di un sogno. Zio Pippo era il fratello minore di mio padre e fin da ragazzo non aveva voglia di studiare, infatti non riuscì a prendere nemmeno la terza media. Ricordo sempre le parole di mia nonna: “tra tutti i miei figli Pippo è quello che mi ha dato più problemi”. Immaginatevi un ragazzo che riesce a bocciare due volte in prima media, direi che è quasi un record. Ma Zio Pippo non ragionava in modo convenzionale, se ci pensiamo grandi menti come Albert Einstein e Thomas Edison sono sono bocciati a scuola ed erano considerati dei veri e propri “somari”; con tutto il dovuto rispetto per l’animale che tra l’altro mi è molto simpatico. Di contro mio padre e suo fratello Benedetto diventarono rispettivamente avvocato e medico del lavoro, con grandi soddisfazioni per tutta la famiglia, che senza vergogna era di origine contadina. Pippo rappresentava la pecora nera, il caso umano che viene isolato. Fin da giovanissimo aveva una passione: la pesca, infatti era soprannominato dagli amici il Sampei di Genova. Il suo iter era il seguente: usciva la notte con un vecchio gommone ereditato da suo nonno, andava a pescare fino alle prime luci dell’alba e la mattina vendeva tutto al mercato centrale; diventò talmente bravo che all’età di sedici anni guadagnava più di di tutti i suoi fratelli messi insieme. Questa routine andò avanti per diverso tempo, quando appena ventenne ebbe un'illuminazione! Entrando nel solito caccia e pesca per rifornirsi, conobbe Mauro, un agente di commercio di Lodi attivo nell’ambito delle esche vive; tutto divenne subito più chiaro: “Ormai della pesca conosco praticamente tutti, sono stanco di alzarmi di notte, devo diventare un venditore in giacca e cravatta”. Pippo aveva trovato la sua vocazione, essere un commerciale attivo nell’ambito della pesca sportiva, trasformando la sua passione in un lavoro. La nostra mente è molto più potente di quello che pensiamo e può permetterci di raggiungere risultati incredibili. Zio Pippo infatti, che era praticamente semianalfabeta, riuscì in poche settimane a studiare tutto il materiale per il corso da agente di commercio Enasarco e diventare un vero professionista della vendita. Potrei andare avanti per ore a raccontarvi la storia di questo incredibile personaggio, vi basti sapere che nel 1983 il nostro protagonista aveva un’agenzia di vendita attiva su tutto il nord italia e il suo unico problema era decidere come spendere i suoi soldi per divertirsi. Come per il mitico zio Pippo, gli anni ottanta e novanta sono stati l’epoca d’oro degli agenti di vendita, con guadagni stratosferici.
Perché negli anni ottanta conveniva fare l’agente di commercio?
La storia che vi abbiamo raccontato è un aneddoto emblematico, negli anni ottanta gli agenti di commercio infatti erano l’unico canale per vendere prodotti e servizi. Non esisteva internet, non esisteva l’e-commerce, i gestionali erano agli albori, la Grande Distribuzione Organizzata un canale per pochi, i social network ancora tutti da inventare, e potrei andare avanti per ore ad elencarvi come il mondo era diverso, ma sarebbe inutile e fuorviante. Oggi ovviamente le imprese hanno alcune alternative agli agenti di vendita, quindi le dinamiche sono cambiate fortemente. Per comprendere meglio questo concetto, immaginiamoci un contesto industriale dei primi anni ottanta, facciamo un esempio: La ditta Rossi Srl produce utensili rivolti ai ferramenta, come fa a raggiungere il suo cliente finale? Semplicemente con una serie di agenti e rappresentanti sui territori di riferimento, prima partendo dalle zone più limitrofe alla sede aziendale, poi espandendosi nelle aree geografiche successive. Adesso prendiamo sempre il nostro esempio traslando il tempo, quindi immaginiamoci di essere nel 2025: La ditta Rossi in parallelo alla produzione, attiva si degli agenti di vendita, ma si rivolge anche a degli influencer, apre un sito e-commerce e crea un call center con tei teleseller per vendere da remoto. Il nostro esempio ci fa comprendere come negli anni ottanta gli agenti di commercio erano i re Mida della vendita, facendo il bello e il cattivo tempo per imprese a vari livelli.
Quali sono i canali di vendita del 2025?
Come abbiamo detto oggi le aziende hanno più canali di vendita rispetto al passato, potremmo stilare un trattato di mille pagine sugli stessi, ma facciamo un veloce punto per comprendere meglio le cose con una sintesi dei principali. I canali di vendita si dividono in online ed offline, vediamo di seguito alcuni dettagli:
Canali di vendita offline
I principali canali di vendita offline sono gli agenti di commercio, le agenzie di rappresentanza ed ovviamente il teleselling. Si tratta di tutti quelle soluzioni che mirano a raggiungere nuovi clienti e consolidare il rapporto con gli stessi, concludendo i contratti in modo tradizionale senza l’ausilio della rete internet. Ovviamente nel corso del tempo questi strumenti si sono evoluti, perché le aziende hanno integrato CRM, software per contratti OTP e simili, ma il rapporto umano alla base delle trattative, si fonda offline.
Canali di vendita online
In contrapposizione ai canali offline, esistono i cosiddetti canali online, che si dividono principalmente in: e-commerce, e-service e lead generation. Si tratta di forme di vendita che passano esclusivamente attraverso i mezzi digitali, dove l’utente dopo essere entrato in contatto con l’azienda mediante la rete, finalizza l’acquisto in modo autonomo. Queste soluzioni ovviamente non sono semplici da implementare ed occorre sempre fare un preciso business plan, per comprendere se effettivamente è vantaggioso o meno perseguire una strada del genere.
Canali di vendita ibridi
I canali ibridi sono forse la formula più completa, rappresentano infatti un mix tra le due soluzioni precedenti, ovvero si tratta di metodi di vendita che si basano su strumenti online ed offline. Un esempio tipico è quello degli agenti di commercio che sono alimentati da lead provenienti dalla rete o dai social network. Sicuramente rispetto ad una scelta completamente digitale, integrare soluzioni di vendita ibride, permette all’azienda di espandersi con maggiore velocità e raggiungere i risultati di fatturato desiderati più semplicemente.
Conviene fare l’agente di commercio nel 2025?
Arrivati a questo punto proviamo a rispondere alla fatidica domanda del nostro titolo. Se negli anni ottanta e novanta essere un agente di vendita significava avere una carriera brillante, oggi le sfaccettature del mercato sono molteplici. In primis occorre avere una predisposizione ai rapporti umani, perché se di fondo siamo persone che amano il contatto con il pubblico, la professione dell’agente di commercio può diventare un paradiso in terra, in contrapposizione, se preferiamo approccio distaccato e isolato, allora dobbiamo pensarci bene prima di intraprendere questa carriera professionale. Sempre troppo spesso le persone si focalizzano sul ritorno economico, senza pensare che in prima battuta è essenziale stare bene sotto il profilo psicologico. La nostra mente è uno strumento potente e se usata bene può portarci a raggiungere risultati di benessere impensabili, ma in contrapposizione il pensiero negativo logora l’anima e il corpo a tutti i livelli. Ecco quindi che se vogliamo diventare procacciatori d’affari o semplici venditori è fondamentale chiederci se abbiamo o meno l’attitudine per ricoprire un ruolo del genere; se la risposta è “si” allora possiamo passare alla valutazione economica. Per rispondere alla nostra domanda partiamo da Usarci, che ha dichiarato come il 70% del nostro PIL passi ancora dagli agenti di commercio e dai rappresentanti, ricerca confermata successivamente da Milano Finanza. Questo trend è sicuramente in crescita, perché come abbiamo detto oggi i mercati sono più concorrenziali, ma vi siete mai domandati da dove nascono i vostri acquisti? Perché scegliete un ristorante? Un bar? Un certo brand? Una vettura di lusso? Generalmente il canale di vendita più potente è il passaparola, la classica frase: “mi hanno parlato bene di questa soluzione” è ormai nel linguaggio comune. Un agente di commercio è il veicolo per il passaparola strategico, il professionista che crea connessione tra le aziende produttrici e i consumatori finali ed intermedi. Ecco quindi che nel 2025 questa figura rappresenta ancora una risorsa fondamentale per il successo di qualsivoglia business. Se ci pensiamo bene ormai i costi pubblicitari sono alle stelle, la promozione online passa spesso da canali saturi e le aziende cercano, oggi come non mai, soluzioni alternative per vendere prodotti e servizi. Quindi valutare la carriera del procacciatore è sicuramente una scelta valida, che si tratti di fare l’agente o il venditore occorre comunque chiarezza sui profili commerciali, perché questi ruoli spesso hanno sfaccettature differenti. L’agente monomandatario è quasi un dipendente, in quanto lavora per una singola impresa, mentre il plurimandatario gestisce in contemporanea più mandati. Il rappresentate a differenza dei primi due ruoli ha potere di firma, mentre il procacciatore d’affari è solo un mero segnalatore. Per intraprendere la carriera del venditore è essenziale avere le idee chiare sul ruolo che vogliamo ricoprire. Se desideriamo una maggiore sicurezza, sicuramente avere più mandati ci permette di ripartire il rischio, mentre se vogliamo stabilità e concentrazione, diventare monomandatari è la chiave giusta; un’analisi dei profili è la giusta chiave di partenza. Ma una volta scelto il profilo che più si avvicina alle nostre esigenze, quanto possiamo guadagnare come agenti di commercio?
Quanto guadagna un agente di commercio oggi?
Quanto guadagna un calciatore? E un medico? La risposta ovviamente dipende dal ruolo, dall’esperienza, dalle skills e da tantissimi fattori; lo stesso vale per gli agenti di commercio, ma cerchiamo di rispondere comunque a questa domanda nel modo più preciso possibile. Mediamente in Italia il ROL degli agenti di commercio è di 55.000 Euro, passando da i micro-agenti che hanno un fatturato lordo di 18.000 Euro all’anno ai super-agenti che oltrepassano i 300.000 Euro per singolo esercizio. Con AgentScout abbiamo sviluppato una ricerca che traccia e mappa il mercato, vediamola insieme:
Micro-Agenti da 0 a 18.000 Euro - 21% del mercato
Queste risorse sono mediamente figure junior under 35, che iniziano ad intraprendere la carriera dall’agente di commercio con buone aspettative, di solito si attestano su un fatturato inferiore ai 18.000 Euro, ma riescono a passare alla categoria successiva entro tre anni di attività.
Small-Agenti da 18.001 a 33.000 Euro - 9% del mercato
Si tratta di professionisti che operano come agenti da pochi anni e valutano costantemente di cambiare, di solito sono persone poco portate per il lavoro da venditore, che scelgono quindi di abbinare altre attività.
Middle-Agenti da 33.001 a 75.000 Euro - 51% del mercato
É la fetta più grossa del mercato con la media ponderata esattamente intorno ai 55.000 Euro lordi all’anno, ovviamente tutto dipende dal settore, dalle skills e dal territorio, ma di solito questi professionisti sono la fotografia del ruolo.
Big-Agenti da 75.001 a 120.000 Euro - 12% del mercato
Sono venditori molto portati per il lavoro, si tratta di tutti quei commerciali che sanno interpretare al meglio il proprio ruolo, e raggiungono tranquillamente oltre 100.000 Euro di fatturato all’anno, con grandi soddisfazioni professionali e commerciali.
Super-Agenti da 120.001 a 300.000 Euro - 7% del mercato
Diventare un super agente è l’ambizione di tutti i venditori, sono figure che hanno un ROL medio intorno ai 250.000 Euro all’anno, garantendosi così, guadagni netti superiori a qualsiasi lavoro dipendente. Ovviamente è essenziale scegliere bene il settore, il ruolo e combinare i prodotti da vendere ai territori di riferimento in modo attento.
E le agenzie di rappresentanza o i distributori?
Il guadagno per un’agenzia di vendita o un distributore può tendere da zero a infinito, ma ovviamente è un altro lavoro rispetto al mero procacciatore d’affari. Di solito queste strutture vengono fondate dai cosiddetti super-agenti, in modo da garantirsi nel tempo una società in grado di prendere mercato ed essere organizzata verticalmente. Un’agenzia, a differenza di un super-agente, ha al suo interno una organizzazione, degli uffici e un reparto marketing, quindi occorre valutare sempre con attenzione se intraprendere o meno un percorso del genere, perché i costi fissi possono essere tanti; certo è che scegliere di diventare agente di commercio è l'anticamera dell’imprenditoria in ambito commerciale. L’ambizione finale di un buon venditore, dovrebbe proprio essere quella di fondare la propria struttura con il proprio brand.
Anche per oggi abbiamo terminato il nostro articolo, se ci chiedete: conviene fare l’agente di commercio nel 2025? La nostra risposta è sicuramente SÌ! Perché esistono pochissimi lavori da dipendente che possono garantire profitti analoghi.