Come scrivere un curriculum per ottenere nuovi lavori
Segreti, tecniche e strategie per scrivere il cv perfetto
Alzi la mano chi nella vita non ha mai mandato almeno una volta un curriculum ad un’azienda? Nessuno! Sicuramente nel corso della nostra esistenza, ci siamo trovati davanti ad un foglio bianco, per scrivere le nostre referenze in modo efficace. Oggi insieme ad AgentScout, azienda specializzata nelle risorse umane, scopriamo come scrivere un curriculum per ottenere nuovi lavori di valore.
É davvero importante scrivere un buon curriculum?
Una delle prime domande che spesso ci pongono è la seguente: “Ma è davvero importante scrivere un buon curriculum?” La maggior parte delle volte questo quesito è colmo di pregiudizi e credenze limitanti, del tipo: “tanto sono tutti raccomandati”, “alla fine scelgono sempre il figlio di Caio o il cugino di Tizio” e per finire in bellezza “ormai è tutto inutile faccio dei lavoretti saltuari e mi prendo il reddito di cittadinanza!” Niente di più falso! Le credenze limitanti, oltre a bloccarci nel nostro percorso di sviluppo professionale, innescano nella nostra testa, una serie di meccanismi negativi quanto tossici. La fortuna di un uomo è sempre generata da un’altro uomo, ma per arrivare alle persone giuste è necessario presentarsi al meglio. Quindi si! Scrivere un buon curriculum è davvero importante è può fare la differenza in tutte le posizioni lavorative, dall’agente di commercio all’apprendista.
Da dove partire per scrivere un curriculum?
Quante volte ci siamo trovati davanti al foglio bianco, un inesorabile spazio vuoto da colmare, senza sapere come fare. Ma da dove possiamo partire concretamente per scrivere un buon curriculum? Sicuramente buttare giù i nostri dati di contatto in modo chiaro, è la base per il successo. Non ci crederete, ma a noi di AgentScout arrivano tantissimi cv senza i cellulari, privi delle email o addirittura con numeri sbagliati! Niente di più folle. Un’altra consuetudine errata è quella di non mettere la propria data di nascita. Di solito chi sceglie questa strada ha una credenza limitante: “Sono troppo vecchio” oppure in contrapposizione analoga “Sono troppo giovane”. Bene, queste persone vengono generalmente scartate dai recruiter perché ritenute molto insicure. Non importa quale sia la tua età, per ricoprire un ruolo servono le skills giuste, che tu le abbia acquisite da bambino o in vecchiaia, non fa differenza. Nella prima parte del curriculum dovrebbe esserci quindi in modo tassativo: il nome e cognome della risorsa, la data di nascita, l’indirizzo di residenza con la relativa provincia, la città in cui si risiede, oltre ai dati di contatto corretti. Se possibile sarebbe opportuno aggiungere una foto semplice del volto, meglio se sorridente, per trasmettere positività. Non ci crederete ma arrivano curricula di persone con il bicchiere in mano, il sigaro, il costume da bagno e molto altro ancora. Cosa stanno trasmettendo? Poca voglia di lavorare. La cosa ancora più folle che vi sembrerà strana, è che spesso riceviamo cv senza l’indirizzo di residenza, oppure senza la provincia. La completezza di queste informazioni è essenziale, vi spieghiamo perché tramite un semplice esempio:
“Mario Rossi è residente a Barletta, ma per anni ha studiato a Roma, vive nella capitale e vuole rimanere lì. Se si candida per una posizione sulla Cassia a Roma, probabilmente nonostante le skills verrà scartato, perché viene visto come residente di Barletta”
Ecco quindi che indicare in modo chiaro e trasparente, non solo dove abbiamo la residenza, ma in quale città risiediamo, è di fondamentale importanza per il successo della candidatura. Un altro aspetto riguarda appunto la provincia: quante volte riceviamo curricula contenente dei comuni sperduti senza cap e senza ulteriori indicazioni? Purtroppo è la consuetudine. Risulta essenziale essere il più chiari possibile sulla zona geografica. Se abbiamo strutturato bene questa prima parte del cv, indicando oltre ai dati di contatto e la propria posizione geografica, siamo sicuramente a buon punto.
Perché evitare di usare il formato europeo?
“Dammi retta scrivilo nel formato europeo”, “sei un pazzo se non lo fai in formato europeo”, “senza il formato europeo non si va da nessuna parte!” Sapete perché sempre più spesso vi sentite dire frasi del genere? Semplicemente perché esistono dei software per caricare nei database aziendali in modo diretto i cv con il formato europeo. Se questi programmi fino a qualche anno fa lavoravano solo su curricula ben strutturati, oggi sono in grado di leggere qualsiasi file in qualsiasi formato. Quindi il cv europeo è essenziale? Dipende. Per quanto possa essere sicuramente la scelta vincente se siamo in presenza di figure amministrative o tecnici, perché trasmette precisione e chiarezza, potrebbe risultare una formula poco azzeccata per i creativi. Facciamo un esempio:
“Luigi è un grafico e si propone come brand designer, manda il suo cv ad un’agenzia di comunicazione che cerca innovazione, ma sceglie il formato europeo. Cosa succede all’interno dell’agenzia? Probabilmente sarà scartato anche a fronte di buone skills”
In sintesi non esiste la formula magica per scegliere come formattare il proprio cv, ma alla base occorre strutturare la formattazione in modo chiaro e coerente, tenendo conto della posizione per cui ci candidiamo. Per risorse tecniche o amministrative il formato europeo va benissimo, per i creativi occorre puntare su soluzioni di maggior impatto, mentre per gli aventi di commercio ed i venditori scegliere il formato in base al settore di riferimento è sicuramente la soluzione giusta.
Dove indicare la posizione desiderata?
Di solito dopo i dati di contatto e le informazioni generali, ognuno inizia a modo suo la scrittura del cv, ma siamo sicuri che sia questa la scelta corretta? Assolutamente no. Mettere i dati nella giusta sequenza, partendo dalla foto, dalle informazioni personali e dai recapiti, è il modo migliore per aprire il proprio cv; ma poi cosa occorre indicare? In modo tassativo occorre indicare sempre la posizione desiderata ed il perché si desidera lavorare in quel ruolo. Sempre troppo spesso ci sentiamo dire frasi del tipo: “Purtroppo non mi hanno chiamato”, poi andiamo a leggere il cv inviato e troviamo una totale incoerenza tra la posizione per cui il profilo si è candidato e la stesura dello stesso. Indicare in modo chiaro la posizione desiderata, unita al motivo per cui si desidera quel ruolo, è il punto di partenza corretto, ecco un esempio:
“Posizione desiderata: Agente di Vendita ramo Ho.re.ca”
Motivo della scelta: Perché ho maturato esperienza commerciale nel settore alimentare delle carni”
Se abbiamo fatto tutto bene dovremmo:
- aver scelto un formato coerente al ruolo desiderato;
- indicato i dati anagrafici;
- indicato i dati di contatto senza errori;
- scritto la nostra residenza e la provincia in cui risiediamo al momento;
- inserito una buona foto sorridente del nostro volto;
- scritto con chiarezza la posizione desiderata.
Una sezione opzionale riguarda la disponibilità al trasferimento, è suggeribile indicarla sempre al di sotto dell’indirizzo di residenza, con un mero sì oppure no. Comunque la scelta è personale: se siamo disponibili è sempre consigliabile scriverlo, perché in caso contrario potremmo perdere delle opportunità. Se invece vogliamo lavorare sulla provincia in cui risiediamo, omettere questa informazione può essere un veicolo per ottenere un numero maggiore di telefonate da parte delle aziende. Per gli agenti di commercio ed i rappresentanti invece serve un ulteriore campo, ovvero la zona di lavoro. Di solito un venditore commerciale di valore ricopre un territorio abbastanza ampio, come ad esempio le province di Firenze, Prato e Pistoia. Dare questa indicazione subito nel cv, ci permette di farci contattare da più imprese mandanti in target.
Perché la posizione desiderata deve essere coerente con la candidatura?
Giunti a questo punto potremmo pensare d’iniziare a scrivere le esperienze, gli hobby o i lavori svolti fino ad oggi, niente di più sbagliato. Occorre che la posizione desiderata sia coerente con la candidatura. Facciamo un esempio:
“Luigi è un agente di vendita con esperienza nel ramo Ho.re.ca, ovvero nella vendita rivolta a bar, alberghi e ristoranti. Manda un curriculum all’azienda Verdi S.r.l. che si occupa della commercializzazione di oli sintetici, il motivo della sua scelta risale nel fatto che conosce un'importante catena di alberghi, che per la sua flotta aziendale potrebbe aver bisogno di tali prodotti. Cosa scrive nella posizione desiderata: Agente di Commercio Plurimandatario di Alimentari!”
Secondo voi quante probabilità ha Luigi di essere ricontattato? Meno di zero. Purtroppo essere un agente di commercio di successo significa anche saper scrivere un buon curriculum. Ma se ci pensiamo bene questa risorsa sarebbe un investimento eccezionale per la vendita di oli sintetici, perché il suo cliente finala ha un costante bisogno di tale forniture, ma la mancata coerenza tra la posizione desiderata e la candidatura, spegne sul nascere qualsiasi opportunità. Ecco perché la coerenza nella comunicazione risulta essenziale. Infine, dopo una chiara esposizione del ruolo desiderato è suggeribile indicare se si appartiene a delle classi protette e quali possono essere i vantaggi per l’azienda, ma nel caso in cui non si facesse parte delle suddette è sempre meglio non scrivere nulla, la sintesi rimane un meccanismo vincente.
Perché mettere prima le esperienze di lavoro?
Quindi come scrivere un curriculum per ottenere lavori? Perché mettere le esperienze per prime? Per rispondere a queste domande immaginiamoci il classico personaggio che cerca lavoro. Di solito le persone comuni scrivono prima il titolo di studio, la formazione o le skills. Tutto sbagliato. Henry Ford diceva “Non importa se una persona proviene dalla prigione di Sing Sing o da Harvard, io assumo un uomo, non la sua storia”. Gli imprenditori di successo vogliono vedere in primis quali sono state le ultime esperienze di lavoro del candidato e come questo si è distinto, quindi è essenziale indicare le stesse con questa struttura:
- nome dell’azienda;
- ruolo ricoperto;
- livello;
- periodo (da mm/aaaa a mm/aaaa);
- settore dell’azienda;
- mansioni svolte;
- in possesso di partita iva (Si, No);
troppe persone danno tutto per scontato. Pensano che basti scrivere il nome dell'impresa per cui hanno lavorato, come se gli HR conoscessero sei milioni di aziende italiane a memoria. Essere precisi quanto sintetici aiuta sempre ed è la scelta giusta nel lungo termine.
Si mettono prima le esperienze più recenti o quelle passate?
Per rispondere a questa domanda vi pongo un quesito:
“Secondo voi chi è più bravo ad imbiancare una parete, un imbianchino che al momento si occupa di ristrutturazioni edili, oppure un muratore che ha fatto l’imbianchino negli anni ottanta?“
Probabilmente il primo candidato perché ha un’esperienza più vicina ai giorni nostri. Di solito è consigliabile quindi inserire prima le esperienze più recenti, per poi passare a quelle più vecchie, inoltre è suggeribile ometterne alcune se non risultano rilevanti ed attuali.
I titoli di studio contano davvero?
I titoli di studio contano davvero, così come il percorso scolastico, i corsi ed i premi ricevuti, ma sono elementi da inserire in fondo al curriculum. Aver fatto un percorso coerente con la scelta lavorativa aiuta ad essere credibili, inoltre le “etichette” come “dottor” o “dottoressa” danno sicuramente credibilità, ma sono un punto di partenza. Pensateci, se dovete riparare un tubo, qual è la prima informazione che cercate in un cv? La parola “idraulico”. Quindi i titoli di studio contano e sono importanti, ma vanno sempre inseriti dopo le esperienze lavorative.
E se non ho esperienza lavorativa?
Un’altra domanda che vi viene rivolta spesso è la seguente: “ma se non ho esperienza lavorativa cosa devo fare?” Semplicemente indicare la posizione desiderata con i motivi per cui vorresti lavorare in tale ambito o settore. Ci sono tantissime imprese che cercano ragazzi da formare, “vergini sul piano lavorativo” allora perché non indicare il proprio entusiasmo per la posizione, rimanendo comunque sinceri? Inventare esperienze o tirocini falsi (come spesso accada) oltre ad essere illegale è controproducente.
Come concludere il cv
Tempo libero, passioni ed hobby sono gli ultimi tre elementi per concludere il nostro cv nel modo corretto, ma anche in questo caso occorre stare attenti, ad esempio:
“Se inviamo il nostro curriculum ad un’azienda di prodotti per vegani e tra le passioni indichiamo che siamo amanti delle grigliate di carne, probabilmente saremo penalizzati”.
Questo non significa non essere sinceri, anzi, in fase di colloquio possiamo tranquillamente affermare di amare la carne, ma quando scriviamo il cv stiamo attenti, perché la comunicazione non verbale difficilmente emerge. Infine potrebbe essere vantaggioso inserire una breve lettera di referenze alla fine del documento, ma è tassativo che sia reale, sincera e rivolta all’azienda per cui si desidera lavorare. Aggiungere una lettera di referenze generica con un mero copia incolla, è la strategia migliore per farsi scartare.
L’ultimo grande segreto che non ti dicono
L’ultimo grande segreto che spesso non ti dicono è il supporto. Ormai candidarsi online con piattaforme tipo agentscout.it è esenziale, in particolare se siamo in presenza di rappresentanti e venditori o del classico agente di commercio, ma occorre tenere a mente un segreto: Se veramente siamo interessati alla posizione, una volta effettuata la candidatura digitale è consigliabile prendere il proprio mezzo di trasporto e recarsi dall’agenzia preposta o presso l’azienda di persona, anche senza appuntamento. Avete capito bene, anche senza avere un appuntamento concordato! Inoltre occorre presentarsi con un curriculum stampato su carta pesante, un cartoncino bello spesso. Molte ricerche hanno dimostrato che un buon supporto cartaceo, unito alla candidatura digitale ed alla presenza fisica, aiuta le risorse ad ottenere il lavoro.
Speriamo davvero che questa consistente guida, che ha richiesto quasi due settimane di sviluppo, sia uno strumento utile per farti trovare il lavoro dei tuoi sogni.